Nella foto di sinistra, le "mattonelle d'inciampo" poste nella pavimentazione delle vie (calle); segnano il cammino da seguiere ai pellegrini.
L'uscita da Burgos può presentare più percorsi ovviamente dipende dal nostro punto di partenza.
Dobbiamo prendere come riferimento, il puente de Malatos (esclusivamente pedonale) che ci porta dall'altra parte del Rio Arlanzón.
Se partiamo dalla piazza della Cattedrale, passando sotto l'Arco de Santa Maria, si può raggiungere la passeggiata lungo il fiume (rio Arlanzón) e percorrendo tale passeggiata verso destra per una ventina di minuti fino al Paseo de la Isla, arriviamo al suddetto ponte pedonale che attraversa il Rio. Oppure possiamo possiamo percorrere Calle Fernán González >>> che si trova dietro la cattedrale dove c'è anche l'ostello, fino all'arco/porta di San Martino a ferro di cavallo stile mudéjar (percorsi 600mt dalla cattedrale). Subito dopo l'arco a Sx scendiamo una gradinata ed entriamo in calle Emperador che percorriamo fino ad incrociare Calle Villalón. Giriamo quindi a Sx e continuiamo fino ad arrivare a Paseo de la Isla dove il ponte pedonale de Malatos attraversa Rio Arlanzón.
Una serie di sagome di pellegrino lungo il tragitto ci dicono che stiamo seguendo il giusto itinerario.
Attraversato il ponte proseguiamo a destra sul percorso pedonale parallelo alla N-120, viale de José María Villacián Rebollo.
Si prosegue
dritti e alla seconda rotonda inizia calle de Villadiego (percorsi da Puente de Malatos 1km).
Si passa davanti all'Hotel Abadia camino de Santiago si supera sempre dritti un'altra rotonda e si arriva ad un bivio >>> con indicazioni per "Los Guindales/Vivaio forestale" (vedi foto sotto). e conchiglia. Ci incamminiamo quindi sulla destra e percorriamo la calle de Benito Pérez Galdós. Ritroviamo anche le tabelle blu di idicazione del cammino con freccia. Alla fine dell'area del vivaio forestale, termina
anche l'asfalto e comincia una strada bianca.
Cominciano le tappe delle vaste mesetas fino a Leòn, nelle quali il sole e le grandi distese saranno compagni di
viaggio.
Dopo il corso d'acqua Arroyo Molinar si entrerebbe in Villabilla con la sua chiesa dell'Assunzione del XVI secolo, primo paesino
dopo Burgos. Qui tra linea ferroviaria ad Alta Velocità, strada statale, autostrada, rotatorie, passi e sottopassi e svincoli, c'è un bel po' di caos da superare, ma il cammino è ben segnato e basta seguire attentamente le indicazioni sul posto. Attraversiamo la linea ferroviaria per un sottopassaggio e proseguiamo paralleli ad essa fino a superare attraverso una serie di sottopassaggi successivi, il groviglio di strade, svincoli e autostrade che si intersecano in questa zona.
All'ultimo di questi sottopassi, svoltiamo a destra verso una grande rotonda, dove proseguiamo lungo una strada sterrata parallela alla N-120 >>> ;
Ri-attraversiamo il fiume Arlanzón sul ponte arcivescovile e proseguiamo per Tardajos lungo una pista parallela alla strada principale. In epoca remota Tardajos era un
insediamento romano. Riprendiamo nuovamente l'asfalto per dirigersi a Rabé de las Calzadas >>> , che raggiungiamo dopo aver attraversato il ponticello del rio Urbel una canale stretto e di scarsa portata
che però in certe occasioni può facilmente esondare e ricoprire di fan go l'area tra i due paesi.
Usciti da Rabé entriamo nel vivo dell'altopiano castigliano; lunghe distese piatte e solitarie, strade diritte senza
rifugi ed abitati sotto un sole che picchia, soprattutto d'estate, ma soggette anche a sferzate di vento e bufera in caso di pioggia.
Immense distese di campi di cerali che a seconda della stagione colorano di verde o di oro il paesaggio.
Tre km dopo Rabé de las Calzadas troviamo la fuente de Praotorre <<< una area di sosta e di riposo (percorsi 15,4km); Hornillos del Camino che si raggiunge scendendo il fianco di un avvallamento sul fondo del quale il paese è
adagiato. Attraversando il paese e risalendo l'altro fianco dell'avvallamento si ritorna sulle grandi distese della
meseta rotte qua e la dalle montagnole di pietre formate dal lavoro degli agricoltori per rendere più utilizzabile il terreno coltivabile. Dopo 5 km da Hornillos incontriamo una Croce di Santiago e poco più avanti l'oasi dell'Arroyo de San
Bol; una fonte d'acqua, fresca e abbondante immersa nell'ombra degli alberi (che però nel 2021 sono satti abattuti ... e spero reimpiantati ....) fanno di questo luogo l'ideale per
una sosta rigenerante e per dare conforto nelle fresche acque ai piedi doloranti. Ancora un'ora circa di cammino e arriviamo quindi a Hontanas che magicamente
spunta passo dopo passo dal fondo dell'avvallamento in cui è adagiata.
Principali difficoltà: Tappa lunga ma piatta. 30 Km con poche zone d'ombra dove riposarsi. Fare attenzione soprattutto d'estate al caldo del sole. Portare una buona riserva d'acqua e prottegersi con creme e un copricapo a falde larghe. In caso di pioggia e vento l'unico modo per ripararsi sono un valido copri zaino, una mantellina e un buon paio di scarpe per tenere i piedi asciutti.
Osservazioni: Hornillo del camino potrebbe essere un altro buon punto di sosta per la tappa. Si trovano l'Albergue e bar.
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