Cominciano le salite, si abbandona il "piattume" delle tappe precedenti, ci si avvicina alla Galizia e il profilo altimetrico varia. Si esce da Astorga passando ancora una volta davanti alla cattedrale e prendendo la Calle Leopoldo Panero che si apre diffronte alla facciata e al termine della quale a destra si procede o per la Calle de San Pedro o la Calle del Sol. Seguire le frecce gialle sulla pavimentazione e le tabelle. All'incrocio con la statale N-VI si passa dall'altra e si prende la strada LE-142 Calle de los Martires >>> che sta proprio di fronte in direzione Castrillo e S.ta Colomba, un lungo viale alberato che percorriamo sulla destra. All'altezza di Valdeviejas alla sinistra della strada c'è la Ermita Ecce Homo, un costruzione del XVIII secolo recentemente restaurata e dove è possibile farci apporre il Sello sulla credencial dal mattiniero eremita (percorsi 2,1Km). Poco dopo l'ermita ci troviamo a superare la Autostrada A-6 sul cavalcavia e procedendo sempre paralleli alla LE-142 arriviamo a Murrias de Rechivaldo (percorsi 4,7km).
Prima di entrare a Murrias >>>continuando dritti sulla strada principale, si può deviare verso Castrillo de los Polvazares (si allunga la tappa di 1km) villaggio della "Maragatería" uno dei meglio conservati e caratteristici soprattutto per quanto riguarda la sua architettura. Divenne importante a partire dal secolo XVI per i suoi arrieros (trasportatori) che con i loro muli e carri, trasportavano dal nord al sud della Spagna merce di ogni tipo. Dai preziosi minerali delle Asturie e della Cantabria, oro e argento, ai cereali delle terre di Léon, ai tesori della corona di Spagna. Tutto ciò fece la fortuna del villaggio che conserva numerose testimonianze nella architettura delle case e delle strade e che vale la pena vedere.
Il camino si ricongiunge nuovamente a Santa Catalina de Somoza.
Se la deviazione non interessa, proprio all'altezza del cartello indicatore di Murrias prendiamo sulla sinistra il cammino finalmente fuori dall'asfalto. Attraversiamo il villaggio per una calle laterale che poi diventa calle de Santiago e proseguiamo lungo la strada bianca ghiaiosa. Dopo più di 2Km re-incrociamo la strada LE-142 >>>. Prendiamo la pista che sta esattamente di fronte a noi e che corre a destra parallela alla strada LE-6304. Dopo 2km si arriva a Santa Catalina de Somoza >>>dove è possibile fare una sosta approfittando dei diversi bar lungo calle Real. Il paese è conosciuto nella storia del cammino per la sua ospitalità fin dai tempi remoti, però dell'antico Hospital de la Virgen de las Candelas non ci sono più tracce. Nella chiesa parrocchiale di Santa Maria si conserva una reliquia di San Blas noto per l'assitenza medica ai pellegrini.
Attraversiamo il villaggio lungo calle Real e riprendiamo il cammino sulla pista parallela alla strada LE-6304 che in lieve salita ci porta fino al paesino di El Ganso. Antico e semiabbandonato villaggio che prende vita soprattutto in estate grazie al passaggio dei pellegrini. Caratteristiche le case con il tetto di paglia di segale (Pallozas) un antichissimo sistema per la copertura. La chiesa dedicata a Santiago, conserva una statua del santo del XVI secolo, vestito da pellegrino. Nell'atrio c'è una cappella nota come del Cristo e del pellegrino come già citato nel secondo libro "Peregrinaciones a Santiago de Compostela". Proseguiamo il cammino oltre El Ganso lungo un bel tracciato in terra battuta parallelo alla strada LE-6304 e dopo circa 1km troviamo un'area di descanso attrezzata con tavoli e panche ... un po' troppo esposta al sole. Il cammino prosegue sempre in parallelo alla strada e alcuni preferiscono camminare sull'asfalto dal momento che la strada è poco trafficata, per evitare la polvere e i ciotoli del tracciato. Dopo circa un'ora di marcia si arriva ad un bivio >>>e procediamo a sinistra per Rabanal del Camino. Ci si allontana dalla strada per un tracciato tra arbusti e alla nostra destra troviamo una recinzione in rete dove, come a Logroño, i pellegrini intrecciano dei rametti di legno a formare una croce e ce ne sono centinaia. Poco più avanti a sinistra troviamo la ermita del Cristo de la Vera Cruz del XVII/XVIII secolo.
Si entra così in Rabanal del Camino già citato come località di tappa dal Codex Calistinus. Nel medioevo Rabanal era un avamposto dei Templari di Ponferada che proteggevano i pellegrini sul cammino. Nella casa de las Cuatro Esquinas ospitò Felipe II re di Spagna nel XVI secolo, durante la sua peregrinazione a Santiago e la leggenda dice che di qui passò anche Carlo Magno con i suoi fedeli paladini. Lungo la calle Real si può vedere la cappella de San José e l' Hospital de San Gregorio. Nella parte più alta del paese si può contemplare la chiesetta parrocchiale de la Asunción uno dei pochi esempi di stile romanico che si possono incontrare in questi luoghi. Se come prevede la tappa, ci si vuole portare fino a Foncebadon è bene soprattutto in inverno assicurarsi che gli ostelli siano aperti, altrimenti Rabanal offre molte possibilita per dormire e mangiare. Si esce da Rabanal percorrendo Calle Real e più avanti attraversiamo la LE-142. Si giunge quindi camminando per 5,6 km su di un piacevolissimo, ma anche impegnativo tracciato, a Foncebadon >>> meta della nostra tappa e una croce di legno da il benvenuto. Il Paese è da tempo abbandonato, ma grazie al cammino sta conoscendo una nuova vita. Nel X secolo Ramiro II de León convocò qui un concilio e nel XI secolo un eremita di nome Gaucelmo costruì un Albergue per i pellegrini.
Note: Per i pellegrini più attenti e curiosi, quando si è a Murrias de Rechivaldo si può fare una deviazione fino a Castrillo de los Polvazares come indicato nella descrizione allungando il cammino di 1 km scarso. |